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Isola di Vulcano

Isola di Vulcano

Estremità Sud dell'arcipelago (21 km² - circa 300 abitanti). Nome antico: Hiera

L'Isola di Vulcano è sempre stata nota fin dall' antichità per la sua intensa attività vulcanica, ma non sembra mai essere stata abitata fino a età molto recente. La mitologia greca su questa isola situava le fucine di Efesto, dio del fuoco e fabbro che aveva per aiutanti i Ciclopi. Ma è il nome che i Romani hanno dato al dio, Vulcano, che è stato dato all'isola. Ed è da qui che derivano i termini vulcano e vulcanesimo. Poco abitata e dotata di due insenature opposte, una aperta a ponente ed una a levante, l'isola spesso forniva rifugio ai pirati del Tirreno. Qualche decennio prima dell'ultima grande eruzione del 1888-90 quando il cratere ha cessato di essere attivo, vivevano pochi agricoltori sul Piano, una zona molto fertile dell'isola dove tuttora vengono coltivate alcune aree e si fanno degli ottimi formaggi. Lo sfruttamento minerario per l'estrazione dello zolfo fu iniziato fin dai dai romani e continuato in diversi periodi. Nel XIX secolo l'isola di Vulcano fu concessa da Ferdinando I°, re delle Due Sicilie, al generale Vito Nunziante per i suoi meriti nelle guerre contro Napoleone, ma poi abbandonata. Nel 1860 l'isola venne rilevata dallo scozzese Stevenson che continuò a sfruttare le risorse minerarie fino al 1888, quando avvenne l'ultima eruzione del vulcano che distrusse tutte le attrezzature e lo costrinse ad abbandonare l'impresa e l'isola. L'attività estrattiva non riprese più, almeno come organizazione industriale, ma nelle zone di Gelso o sul piano continuò a svilupparsi una certa attivita agricola dai pochi abitanti rimasti, forse i coloni di Stevenson. Sebbene l'ultima eruzione sia avvenuta nel 1888 - 1890, il vulcano non ha mai cessato di dare prova della propria vitalità ed ancora oggi si osservano differenti fenomeni: fumarole, getti di vapore sia sulla cresta che sottomarini e la presenza di fanghi sulfurei dalle apprezzate proprietà terapeutiche. A nord numerose fumarole continuano ad emettere acido borico, cloruro di ammonio, zolfo, che alimentano un complesso industriale per la produzione di zolfo. Data la tossicità dei gas emessi dalle fumarole, è possibile avvicinarsi ad esse solamente se si è accompagnati da guide autorizzate. L'isola in tempi recenti è divenuta un'apprezzata meta turistica, era già molto conosciuta prima della guerra come paradiso dei cacciatori e Pirandello veniva spesso a trascorrervi dei periodi. L'isola, però, ebbe una prima ondata di grande notorietà internazionale nel primo dopoguerra in occasione del film girato dalla famosa attrice Anna Magnani a Vulcano in contrapposizione al film girato da Rossellini a Stromboli. La storia d'amore fra Rossellini ed Ingrid Bergman a Stromboli fece scalpore ed ancora di più il fatto che la Magnani, che si diceva fosse innamorata di Rossellini, girasse anche lei un film nelle Isole Eolie nello stesso periodo per far dispetto al regista.

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